Il restauro

All’inizio del secolo in corso, la maggior parte dei fortini si presentava in uno stato di quasi totale abbandono. Unica eccezione, il fortino “Ai Munt”, ristrutturato privatamente alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso.

Nel 2003, la neo costituita Associazione Fortini, preme sul Dipartimento del Territorio affinché si provveda al restauro del fortino “Ai Scarsitt”.
Sulla base delle indicazioni fornite dall’Ufficio dei beni culturali, una schiera di artigiani specializzati, utilizzando i piani originali della carpenteria e diretti dalla Sezione Logistica del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia, applica il nuovo intonaco esterno e posa il tetto con una copertura in lamiera conforme ai caratteri iniziali dell’edificio.

Una seconda fase dei lavori, nel 2007, verterà sul ripristino del soppalco, della scala d’accesso e della porte in legno del fortino. Le feritoie, chiuse all’interno con lastre di vetro, permetteranno un migliore utilizzo degli spazi interni.

Sui primi due fortini, “Ai Scarsitt” e “Ai Munt” si è poi provveduto all’allacciamento elettrico e alla posa di un’adeguata illuminazione interna ed esterna.
Contemporaneamente si procede allo sgombero della vegetazione che aveva invaso gli altri fortini, al consolidamento dei cornicioni e alla pulizia dell’area attorno alle torri e al ripristino dei sentieri di accesso.

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